I cosmetici e l’impatto sull’ambiente
- Riflessione -
Il mercato della cosmesi è forse l’unico che davvero non conosce crisi, in quanto sempre in crescita.
Ovviamente intendo quel mercato che va oltre il semplice acquisto del sapone detergente o della crema idratante per il viso, il corpo e le mani.
Parlo dei cosmetici, quelli intesi come veri e propri prodotti di bellezza e/o benessere che ci tentano non solo dalle vetrine delle profumerie del centro ma, anche dai ripiani delle grandi catene di supermercati e centri commerciali.
Ma cosa c’entra la cosmesi con l’ambiente?
C’entra, eccome se c’entra!
Tanto per cominciare, avete mai fatto caso a quanto spreco c’è dietro a questi prodotti, anche i più piccoli?
Imballaggi di ogni dimensione e materiale che costano in termini di spesa, di spazio, di smaltimento e di risorse, ogni saponetta, dentifricio, crema e profumo è avvolto in confezioni di carta, cartone, cellophane, scatole e scatolette varie, a seconda delle dimensioni del prodotto e, ogni confezione, viene resa “invogliante” all’acquisto in maniera strategica.
Per fortuna, oggi sta prendendo piede sempre più il mercato dei prodotti cosiddetti “nudi”, cioè senza alcun involucro, non solo, ma studiati ad hoc anche per appagare la vista, coniugando così benissimo qualità, ricercatezza, prezzo e salvaguardia dell’ambiente.
Ci si orienta, insomma sempre di più verso prodotti naturali, fatti per es. con frutta fresca: maschere, saponi, olii profumati e molto altro, tutti dall’aspetto molto, molto invitante oltre che salutari.
Spesso poi sulle confezioni c’è la dicitura “non testato sugli animali”, è vero, però è altrettanto vero che gli ingredienti usati, quelli sì che vengono testati su di essi (purtroppo).
Per fortuna molte sono le aziende che con maggiore frequenza si adeguano indirizzando il loro lavoro verso prodotti eco compatibili che, tra l’altro, trovano grande consenso di clientela, sempre più attenta a ciò che usa e a ciò che compra.