Come si pulisce l’argento
(seconda parte)
Ampliando il discorso sull’argenteria in generale e sulla sua pulizia in particolare, ci sono dei suggerimenti (a nostro avviso) molto utili che completano l’articolo postato precedentemente, (sempre in Approfondimenti).
Sapevate che l’argento ha fortissime proprietà antibatteriche?
Cioè, a contatto con l’acqua distrugge i batteri, ecco perché invece di tenerli chiusi dentro un’apposita vetrinetta a farli ossidare o sopra i mobili a raccogliere la polvere, gli oggetti d’argento dovrebbero essere utilizzati e, in special modo le stoviglie.
Più le usiamo e meno si ossidano (a contatto con l’aria subiscono la cosiddetta “solforizzazione”, lo sappiamo bene), invece usandole ogni giorno, sono igieniche, belle a vedersi e la loro lucentezza dura molto di più.
Come riporle poi una volta usate?
Semplicemente lavandole, asciugandole con un panno morbido e avvolgendole prima nella carta velina, poi in un panno, quindi riponendole nel cassetto.
Non lasciamole lì dentro a lungo però, usiamole.
Usiamole anche tutti i giorni e se le utilizziamo quotidianamente è ovvio che non serve nemmeno seguire il procedimento sopra descritto.
Ricordiamoci che sostanze come aceto e limone non vanno utilizzate nella pulizia dell’argento e che il sale poi, invece di pulire, al contrario tende a scurire l’oggetto.
Comunque sul mercato, per venire incontro a chi non ha tempo per dedicarsi alla pulizia di ninnoli e di oggetti vari in argento, ci sono tantissimi prodotti specifici, come ovatte imbevute di particolari sostanze detergenti e lucidanti, oppure spray o sostanze cremose con le stesse caratteristiche.