Questo sito usa i COOKIE

Categoria: Natura
Visite: 19403
Condividi

    Il diamante


Il diamante è un gioiello tra i più preziosi e desiderati da una donna, ma non solo.
Che cosa lo rende particolare?
Beh, di certo un insieme di caratteristiche che si combinano fino a renderlo davvero unico nel suo genere, bello e costoso.
Per determinare con assoluta completezza le qualità, i pregi ed il valore commerciale di ogni diamante è davvero importante al momento dell'acquisto, essere a conoscenza di tali caratteristiche riassumibili nelle famosissime quattro C: carat (peso), clarity (purezza), colour (colore), cut (taglio).

Carato

Il peso e quindi la grandezza è espresso in carati (1 carato = 0.2 g ).
La parola carato ha origine dall'antichità quando si usavano i semi del carrubo, dal peso sorprendentemente regolare, per pesare le gemme. Attualmente il carato è diviso in 100 punti (un diamante di 25 punti pesa un quarto di carato,cioè 0.25 carati).

                              diamante solitario

Purezza

La purezza, altra caratteristica fondamentale, è verificare quanto sporco o pulito sia un diamante al suo interno (cioè quante tracce di carbonio non cristallizzato contiene) e siccome la purezza di un diamante è più importante del colore, capite bene come questa incida sul costo del gioiello!
Anche qui c’è una scala: IF (Internally flawless,internamente integro) significa perfezione, poi ci sono i vari VVS1, VVS2, VS1, VS2, SI1, SI2, P1, P2 per arrivare a P3, cioè la peggiore dove l’impurità si può vedere anche ad occhio nudo.
Anche qui vale quanto detto per il colore, cioè i diamanti privi di impurità o di segni sono difficilissimi da trovare, per cui se si rimane nella fascia VVS va benissimo lo stesso.

Colore

I diamanti hanno una scala di colore composta da lettere.
Il colore migliore è detto Bianco assoluto, quello meno buono è il giallo.
Il bianco assoluto è rappresentato dalla lettera D, mentre il giallo dalla lettera V. Tutte le lettere comprese tra D e V sono le varie colorazioni che sfumano piano piano dal bianco assoluto al giallo.
Quindi un diamante più è bianco e più ha valore, naturalmente con un costo maggiore.
Ecco una tabella delle varie sfumature:
D = Bianco assoluto
E = Bianco eccezionale
F = Bianco quasi eccezionale
G = Bianco extra
H = Quasi bianco extra
I = Bianco.
Dalla lettera I in giù, i diamanti cominciano ad avere dei riflessi gialli, fino a diventare giallo totale (lettera V).
I diamanti colore D, sono difficilissimi da trovare  e vengono utilizzati per lo più dai collezionisti, a noi restano quelli detti “commerciali”,cioè F,G,H,I.
Marchi prestigiosi della gioielleria mondiale, usano diamanti  “bianco eccezionale” E/F, ma è ottimo anche G/H e viene considerato buono I.
Da J/K in giù cominciano i riflessi gialli.
Ci sono anche altri modi per definire il colore e cioè: D/E (bianco eccezionale), F/G (bianco extra), H/I (bianco), poi da J/K in giù, come si diceva prima, il colore non è più bianco.
Il colore però non è l'unica qualità che caratterizza il diamante e relativo suo costo, infatti potrebbe essere di un bianco eccellente ma al suo interno non essere puro e quindi il suo valore è da riconsiderare.

Taglio

Il taglio è ciò che permette al diamante di sprigionare la massima quantità di luce e tutto, ovviamente sta nell’abilità del tagliatore. Così, mentre le altre caratteristiche sono completamente dettate dalla natura, quest’ultima dipende per lo più dalla capacità dell’uomo. In una pietra tagliata correttamente, la luce deve essere riflessa dalle faccette del padiglione in modo da fuoriuscire dalla parte superiore del diamante.
Le forme di un diamante possono essere: rotondo, marquise, ovale, princesse, smeraldo, cuore.
La forma rotonda brillante con 58 sfaccettature è la più cara.
Come sappiamo che il diamante acquistato è di ottima qualità?
Semplice: prima di tutto bisogna conoscere le 4 C, poi deve essere sempre sigillato e accompagnato da un certificato emesso da un Istituto Gemmologico.
 
Condividi
comments