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Categoria: Uomo e Animali
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Il cane

 

 

Alcuni reperti archeologici comprovano che già nel 10.000 a. C. il cane era stato addomesticato.

Risale a tale periodo uno dei più commoventi reperti scoperto in Israele in una tomba: un cucciolo accanto al corpo del suo padrone.

L’allevamento del cane deve aver avuto una rapida diffusione in tutto il mondo,tanto che intorno al 5000 a.C. questo animale era presente nel Nord America,introdottovi dai popoli emigrati dall’Asia.

I primi cani domestici non presentavano le accentuate caratteristiche proprie delle razze attuali,ma

con l’avanzare della civilizzazione essi cominciarono ad evolversi e a svolgere particolari funzioni nella comunità,come cani da pastore o cani da guardia.

Soltanto in un periodo relativamente  recente è iniziata  la selezione delle razze, allo scopo di ottenere cani con particolari caratteristiche fisiche.

Il processo di evoluzione ha causato certamente la scomparsa di alcune razze ma,altre di sicuro emergeranno.

Tutte le attuali razze,è ormai quasi certo,discendono dal lupo che,in passato era molto diffuso. Alcune ricerche hanno evidenziato una stretta analogia tra la struttura scheletrica dei lupi di taglia più piccola e quella dei primi cani domestici. Inoltre studi comparativi sul comportamento hanno dimostrato l’esistenza di uno stretto legame tra questi due gruppi di canidi. L’unica differenza riguarda la caccia,esercitata quotidianamente dal lupo per la propria sopravvivenza,ma non dal cane domestico.

 

Criteri per la scelta di un cucciolo

 

Molte persone, quando decidono di allevare un cane, si orientano verso un cucciolo piuttosto che un adulto. Va bene,certo e forse le soddisfazioni saranno maggiori,però non bisogna dimenticare due premesse indispensabili: una scelta oculata e una congrua educazione.

Il comportamento del cane è infatti il risultato  dell’interazione tra l’ereditarietà e l’ambiente circostante,che inizia durante lo sviluppo. Ogni razza possiede un’indole e delle caratteristiche che vanno valutate attentamente e sulle quali è bene informarsi preventivamente. Anche la mole e la natura del pelo possono essere fattori limitanti quando l’animale deve vivere in un ambiente piuttosto ristretto. L’indole può variare ancora,all’interno della stessa razza,da soggetto a soggetto.

Purtroppo questo è spesso l’ultimo fattore considerato nella scelta del cucciolo che avviene per tutt’altri e più futili motivi:”era il più bello della cucciolata”,”si era perso…” etc…

Una volta scelto il cucciolo,si pone il problema dell’adattamento al nuovo ambiente. La separazione dal gruppo familiare e l’introduzione in un nuovo ambiente,provocano sempre uno stress all’animale che,ovviamente,reagisce a modo suo,abbaiando,graffiando,morsicando e portando in giro gli oggetti che sono  in giro,a sua portata.

I primi giorni sono i più critici e decisivi ai fini della convivenza tra cane e padrone e richiedono alcuni accorgimenti come,per esempio, evitare di colmare il cucciolo di troppe ed esagerate attenzioni e di farlo giocare in continuazione.

E’ chiaro che rappresentando una novità tutta la famiglia è stimolata ad accattivarsene la simpatia. Nei primi giorni va quindi lasciato tranquillo.

Prima di essere lasciato solo il cucciolo va rifocillato, calmato e posto nella sua cuccia: sarà bene lasciargli a disposizione oggetti masticabili (gomma od ossa che abbiano un certo volume).

Il periodo di ambientamento può essere più o meno lungo ma si risolve generalmente in modo assolutamente favorevole .

Un contatto fisico continuo è alla base dell’apprendimento.

Questo concetto è importante e poco conosciuto dai proprietari di cani: essi cercano di comunicare con i loro animali attraverso le parole piuttosto che con le azioni. Gli animali non comprendono il nostro linguaggio, essi associano il suono della parola con l’evento che la segue. Si possono infatti provocare le stesse reazioni con una parola, una frase, un colpo di fischietto, il suono di campanello ecc.

Non sono quindi le caratteristiche grammaticali ad influire sul comportamento del cane, bensì quelle sonore. Il cucciolo è inoltre,  più sensibile alla manipolazione che non ai suoni. Questo va tenuto presente nella sua educazione.

L’obiettivo principale cui si deve tendere nei rapporti con il proprio cane è quello di instaurare un rapporto di dominanza (nostra) e di subordinazione (sua). In altre parole noi dobbiamo diventare il suo “capo branco” riconosciuto e rispettato. Il legame di dominanza – sottomissione e,diciamo pure,di affetto si consolida in diverse occasioni. Una delle più favorevoli è la somministrazione del cibo:il cucciolo l’apprezza molto. Gli si può insegnare,in questo frangente,ad accorrere ad un determinato segnale (sempre lo stesso) o fare altri esercizi. Ogni azione positiva del cane va rafforzata con lodi,carezze ed eventualmente un premio che agisce da riflesso condizionato.

 

L’alimentazione

 

Il benessere del cane è condizionato dalla sua corretta alimentazione. Questa constatazione abbastanza scontata viene spesso dimenticata dai proprietari che,molte  volte non possiedono conoscenze adeguate e corrette al riguardo. La convivenza con l’uomo per millenni ha favorito un adattamento alla digestione di alimenti di origine vegetale,per cui si potrebbe definire il cane un onnivoro piuttosto che un carnivoro.

Ma perché parlare e discutere, oggi più che mai, di alimentazione del cane quando per secoli  il problema non è mai stato sollevato? Le ragioni sono tante e la principale sta nel radicale cambiamento di vita dell’uomo con lo spostamento dalla campagna verso la città. Ciò ha significato l’allontanamento dagli altri animali cui spesso era legata la possibilità  di accedere a determinate derrate alimentari come latte,carne,scarti di macellazione. Ha significato l’impossibilità di reperire sali minerali presenti nel terreno,di subire le influenze dirette,positive e negative,del clima e,infine di effettuare con il movimento una salutare e funzionale ginnastica.

Altre ragioni sono la selezione (a volte esasperata) cui sono state assoggettate alcune razze,le prestazioni atletiche che spesso si richiedono,l’aumento del numero delle persone che,per la prima volta,possiedono un animale senza una specifica conoscenza, non ultimo poi, il desiderio di sapere qualcosa di più su un argomento che tanta importanza riveste per il benessere dell’animale.

 

Quando dar da mangiare

 

La frequenza del pasto è importante per la regolarizzazione del transito intestinale nonché per le sue condizioni generali. A tal proposito non esistono regole fisse,ma vi possiamo fornire utili suggerimenti che si adattano alla maggior parte delle situazioni,facendo un  distinguo tra cuccioli e adulti. I cuccioli richiedono più pasti al giorno:

fino a 3 mesi,4 pasti al giorno;

da 3 a 6 mesi,3 pasti al giorno;

da 6 a 12, 2 pasti al giorno.

Raggiunto l’anno di età si possono adottare due soluzioni: 1 pasto giornaliero,preferibilmente la sera,oppure 2,uno al mattino e uno la sera. La scelta dell’uno o dell’altro sistema avverrà in base alle esigenze del proprietario, ma principalmente a quelle  dell’animale. Vi sono soggetti che non sopportano un lungo periodo di digiuno e presentano segni di agitazione che può diventare incontrollabile (tensione da fame). Naturalmente resta inteso che nell’uno e nell’altro caso,il quantitativo globale sarà lo stesso.

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