Si può parlare di “benessere” per gli animali?
Se l’animale vive la propria esistenza il più vicino possibile a quella naturale, la risposta è sì, però non basta, bisogna anche garantire loro stimoli adeguati.
L’allevatore deve porre molta attenzione all’analisi e alla conoscenza del comportamento e fare in modo che, anche in allevamento, l’animale o il gruppo, possa esprimersi secondo le specifiche esigenze biologiche ed etologiche.
Nella zootecnìa biologica, per esempio, garantire agli animali condizioni ottimali di stabulazione, promuovendone la salute e la longevità, costituisce l’obiettivo principale.
I locali, con illuminazione naturale, devono poter assicurare piena libertà di movimento agli animali così da potersi sdraiare, girare e assumere tutte quelle posizioni naturali e caratteristiche della specie.
Anche gli spazi all’aperto, devono rispettare determinate caratteristiche e avere adeguati ripari dal vento, dalla pioggia, dal sole e dal caldo eccessivo. Massima cura anche nell’alimentazione, preferibilmente con mangimi di origine vegetale e biologica, ovviamente sono banditi nel modo più assoluto ormoni o sostanze sintetiche per aumentare l’appetito,la crescita o la produzione.
Lo stato di benessere degli animali, secondo alcuni studiosi poi, lo si può misurare addirittura con metodi scientifici, basando il tutto su indicatori (comportamentali, patologici, fisiologici e produttivi) rilevabili ed analizzabili statisticamente che aiutano non solo gli allevatori, ma anche gli organismi di certificazione.
Acquistare biologico significa quindi anche acquistare benessere animale e non solo garantire la salute del consumatore.