I canarini domestici
Sono gli uccelli da gabbia per eccellenza e sono diffusi in tutto il mondo.
Si riproducono da secoli in cattività e anche se di piccole dimensioni, sono uccellini robusti e abbastanza longevi (in media 8-12 anni), dotati di bel canto e riproducibili anche in gabbie piuttosto piccole, con la massima facilità.
Possiamo costruire un nido, con ovatta, muschio o steli di erba secca, all’interno della gabbia e la femmina andrà lì a dormire e a deporre le uova. In genere viene deposto un uovo al giorno o a giorni alterni fino a raggiungere in media 3-5 per covata e le cova la femmina, la quale viene accudita dal maschio che pensa anche al suo nutrimento.
Durante la cova (inizia entro Aprile/Maggio), per fare sì che il calore del corpo passi più facilmente alle uova, la femmina sviluppa quella che viene chiamata “placca incubatrice”, cioè una parte dell’addome si spoglia parzialmente delle piume e si arricchisce di capillari sanguigni, diventando così più calda.
Le uova si schiudono in genere dopo 13 giorni di incubazione e i piccoli, che nascono con gli occhi chiusi e qualche sparuta piumetta, vengono nutriti da entrambi i genitori.
Si sente spesso dire che, chi tiene i canarini in gabbia, non riesca ad ottenere la riproduzione perché i genitori rompono le uova o trascurano i piccoli o addirittura non si riproducono affatto.
Il più delle volte questi motivi d’insuccesso possono essere dovuti non tanto agli animali ma quanto all’allevatore. Il continuo disturbo, l’insistenza nel controllare le uova deposte, l’alimentazione inadeguata o la trascuratezza sono le cause principali dei fallimenti.
A volte poi si vuole costringere due "individui" a convivere quando non ne hanno la minima intenzione.
Anche i canarini hanno i loro gusti!
L’alimentazione
È sempre buona regola dare vegetali freschi in piccole quantità, ma non sempre la solita foglia di lattuga o indivia (ben lavata e asciugata), ma anche pomodoro maturo, fave e piselli dolci oltre a semi di piante selvatiche, raccolti magari da noi stessi, prima della completa maturazione.
Tra i preferiti vi sono quelli di cardo selvatico, di sedano, lattuga e cicoria.
Soprattutto durante il periodo che precede la deposizione, ma anche quando avviene la muta del piumaggio, i canarini hanno bisogno di sali di calcio e questi saranno loro forniti dal classico osso di seppia e da gusci d’uovo polverizzati, che potremo dare insieme al tuorlo di un uovo sodo sminuzzato e impastato con un pochino d’acqua o latte.
Qualche fetta di carota cruda aggiungerà alcune utili vitamine e i composti di base (carotenoidi) per mantenere buona la colorazione.
Curiosità
I canarini gialli, possono essere trasformati in canarini arancione, con una particolare alimentazione che viene somministrata appena prima e durante il periodo della muta.