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Il coniglio domestico, è quello che volgarmente è definito coniglio "da carne", anche se può essere un ottimo animale domestico tanto quanto il coniglio nano.
Il coniglio nano è infatti una derivazione di quello domestico, il quale è molto socievole, più resistente e affettuoso tanto quanto se non di più del suo "cugino" più piccolo.
La taglia di un coniglio domestico varia secondo la razza, in teoria ha una media che oscilla da 1,5kg fino a taglie maggiori che raggiungono i 5kg. Caso a parte sono i conigli giganti, abbastanza rari, che raggiungono anche 8/10kg.

Le origini
Il coniglio selvatico, predecessore del domestico, si pensa sia originario dell’Africa, dove sono stati ritrovati diversi fossili risalenti ad epoche molto remote, come domestico tuttavia ha il suo sviluppo e inizia a diffondersi, in Europa già intorno al 1100 a.C. con l’arrivo dei Fenici in Spagna e in tutto il Mediterraneo. Ha una grande rilevanza durante il periodo dell’Impero Romano, dove grazie alle particolari condizioni climatiche dei loro territori e l’attitudine del coniglio ad essere un grande riproduttore, iniziano ad allevarli a scopo alimentare, diventando così un cibo abbastanza prestigioso, si dice che di grande pregio era mangiare i cuccioli quasi appena nati. Nel medioevo si diffonde per il resto d’Europa.

Le razze
Come per i conigli nani, anche quelli domestici si dividono in razze, ognuna delle quali ha delle precise caratteristiche. Si distinguono: il Fulvo di Borgogna, il Californiano, il Nuova Zelanda, il Rex, l’Argentata di Champagne, il Blu di Vienna, l’Angora, Lepre Belga, Gigante.
Fulvo di Borgogna: sono conigli molto belli, di colore fulvo, come dice lo stesso nome, che ha un peso intorno ai 4/5kg.
Californiano: la media del peso è intorno ai 4kg…è di colorazione bianco albino, con la zona del naso e delle orecchie di color nero.
Nuova Zelanda: nonostante il nome, come il californiano ha origini americane, è bianco con gli occhi rosa, albino, il peso va dai 4 ai 5kg.
Rex: la particolarità di questa razza è la pelliccia che presenta solo del pelo corto e fitto…rispetto alle precedenti il peso parte già dai 3kg e arriva ai 4,5kg; ultimamente si sta selezionando il rex nano. La razza comunque è selezionata nei primi vent’anni del ventesimo secolo da un abate francese: Gilet.
Argentata di Champagne:  ha il manto grigio argento e il peso varia intorno ai 5kg.
Blu di Vienna: hanno un manto folto, il colore è grigio scuro, sono conigli molto belli e non hanno un muso eccessivamente allungato…il peso gira intono i 4,5kg.
Angora: le colorazioni sono varie, è caratterizzato dal pelo lungo.
Lepre Belga: ha l’aspetto classico delle lepri, il peso è circa 3,5kg.
Gigante: è una razza che si è creata da diversi incroci, sono conigli che possono avere diverse colorazioni, sono conigli molto grandi in media di circa 8kg, ma raggiungono tranquillamente anche i 10kg.

L’alimentazione
Sull’alimentazione del coniglio domestico, si conoscono molte scorrettezze, questo perché il coniglio domestico veniva e viene utilizzato principalmente per l’alimentazione e quindi gli allevatori li alimentano semplicemente per farli ingrassare, c’è da dire che questa alimentazione per un coniglio non va per nulla bene, ed è anche sbagliato pensare che comunque quelli “da carne” mangiano certe cose e stanno bene, perché c’è anche da precisare che i conigli allevati a scopo d’alimentazione, raggiungono dimensioni notevoli già verso i 3 mesi e di solito vengono uccisi prima dei sei mesi. Quindi eventuali patologie, problemi non hanno il tempo di manifestarsi. Sbagliate sono anche le indicazioni di chi pensa che essendo più rustici basti un po’ di paglia e basta.
L’alimentazione del coniglio domestico infatti si deve basare principalmente sulla verdura, l’ideale è verdura fresca giornaliera, basandosi secondo il peso, in media 300g di verdura per ogni kg di peso (la verdura va data bel lavata, solo con acqua, asciutta e non fredda di frigo)..il coniglio deve avere a disposizione sempre del fieno, va acquistato quello verde e non sbriciolato. Non deve mangiare assolutamente cereali, frutta secca, legumi, ma il pellet deve non contenere cereali e avere un alto contenuto di fibre. I cereali, fanno male perché non facilmente digeribili, rischiano di fermentare nello stomaco, provocando blocchi intestinali.  Naturalmente è possibile integrare la dieta con la frutta, da scegliere comunque quella con meno zucchero. Il coniglio ha bisogno di avere sempre a disposizione dell’acqua fresca e pulita meglio usare i beverini a beccuccio, in commercio in qualsiasi negozio per animali.

L’alloggio
Il coniglio domestico tenuto in casa può anche vivere libero, tenendo la gabbia solo per tana, naturalmente se si opta per questa scelta bisogna avere una casa a prova di coniglio, quindi fili coperti, accessi ai terrazzi controllati specialmente se presente la ringhiera, perché i conigli sono attratti dal vuoto. Se si opta per tenerlo in gabbia, dato le dimensioni bisogna tenere comunque gabbie di dimensioni notevoli, minimo 120cm x 60cm (anche se andrebbe meglio una gabbia da 140cm x 70cm), ora in commercio ci sono anche delle gabbie di circa 100cm x 100cm, quindi di forma quadrata e anche queste possono essere una soluzione. Ad ogni modo è bene far passare diverse ore al coniglio in libertà.
Come lettiera è bene utilizzare o il pellet di legno, che assorbe molto oil truciolato non aromatizzato, che assorbe meno e va cambiato più spesso ma che va ugualmente bene, altra opzione è il tutolo di mais, tuttavia più adatto ai conigli di taglia inferiore per la capacità di assorbimento.
Per quanto riguarda il pellet di legno, ci sono in commercio diverse marche ma in alternativa va bene usare anche il pellet di legno per stufe, in vendita nei negozi che vendono appunto stufe, che si occupano di ferramenta o fai da te, sono identici e hanno un prezzo minore, l’importante è vedere che non sia trattato chimicamente e che siano legni sicuro (per non sbagliarsi è sicuro il faggio o il pioppo).
Le gabbie che si usano per l’allevamento, non vanno bene, molti pensano che essendo conigli domestici possano essere messi anche in quelle, ma più che altro per il fatto che le dimensioni di solito sono piccole e per il fatto che non tutte sono ben rifinite e rischiano di tagliarsi (naturalmente è da valutare caso per caso e con molta attenzione).

La Riproduzione
La coniglia è recettiva in presenza del maschio, è bene non fare riprodurre una coniglia prima dei 6/7 mesi, anche se è già recettiva a due, ma una gravidanza precoce potrebbe portarla alla morte. Il parto in genere dura 31 giorni, e pochi giorni prima del parto la femmina tende a strapparsi il pelo dalla pancia per farsi un nido. Già poco dopo il parto la coniglia potrebbe rimanere gravida di nuovo, questo è da evitare per la salute della conigliette, è infatti bene non farla riprodurre più di due volte l’anno. Verso il 28° giorno di gravidanza, bisognerebbe pulire bene (senza usare detergenti ma solo acqua e aceto) l’alloggio della mamma, spostare l’eventuale maschio, magari inserire il nido…da quando la mamma fa i cuccioli a quando i cuccioli non escono dal nido è ben comunque non pulire la gabbia. I cuccioli o la mamma non devono essere disturbati e i cuccioli non vanno toccati o presi, fino a che non iniziano a mangiare da soli, in quanto la mamma potrebbe non riconoscerli come i suoi, ucciderli o abbandonarli. È bene lasciare in giro, nella gabbia del fieno, perché quando inizia lo svezzamento è il primo alimento che i cuccioli provano. I piccoli devono restare con la mamma fino alle 7 settimane, per completare lo svezzamento, poi vanno separati e divisi i maschi dalle femmine. Un maschio ha lo sviluppo intorno i 3 mesi, con la scesa dei testicoli, da allora è pronto per procreare, per questo due conigli integri non vanno tenuti insieme prima almeno dei 6 mesi di lei.
Il sesso dei giovani conigli è difficile da distinguere prima dei tre mesi, con la scesa dei testicoli nel maschio, eppure gli occhi più esperti potrebbero, avendo sempre un margine di sbaglio, identificarlo già da subito, ponendo l’indice e il pollice, rispettivamente sopra e sotto il piccolo orifizio genitale, e facendo una leggerissima pressione nei maschietti dovrebbe sporgere un tubicino, il pene…nelle femmine invece può sporgere come no qualcosa (questo confonde nell’identificazione), ma comunque si identifica una fessura a I.
Ad ogni modo prima della riproduzione bisogna pensare a tanti fattori, il primo è una sistemazione per i cuccioli, che in questi domestici, possono essere anche 12 per parto, il fatto che comunque i conigli domestici non sono facili da sistemare, che non è bene portarli nei negozi in ogni caso e ancora di più quelli domestici che di solito vengono o spacciati per nani, e poi non tutti sono disposti a tenerli, passando di mano in mano e ancora peggio abbandonati…o vengono venduti ad un inferiore costo e di solito acquistati dai padroni dei serpenti come alimento. Quindi prima di farli riprodurre solo per il piacere di vederli riprodurre, di vedere i cucciolini, bisognerebbe fare un’attenta riflessione, e magari pensare a far vivere meglio i conigli che si hanno in casa, optando per la sterilizzazione. Infatti una coppia entrambi sterilizzati, vivono molto bene insieme, si tengono compagnia e possono fare una vita completa e dignitosa.

La convivenza
L’ideale per convivere bene è una coppia sterilizzati entrambi, sono ottimi compagni, non hanno antagonismi, il maschio in teoria non ha istinto di montare la femmina e questa non è soggetta a gravidanze isteriche. Due femmine anche se prese insieme, una volta raggiunta la maturità sessuale difficilmente continueranno a convivere, inizieranno liti e si sarà costretti a separarle, solamente pochi casi di femmine, comunque prese insieme sono riuscite a convivere. Due maschi presi insieme da cuccioli, possono convivere, ma raggiunta la maturità sessuale sarà bene sterilizzarli, in quanto inizieranno a montarsi e farsi male, è bene sterilizzarli verso i 3-4 mesi in modo tale che non hanno ancora sviluppato tra loro forti istinti di dominanza e quindi sarà più semplice la convivenza.

La sterilizzazione

Riguardo la sterilizzazione ci sono diverse scuole di pensiero, in presenza di una coppia è comunque necessaria, idem in presenza di due maschi, caso per caso parlando di due femmine.
Quando il coniglio vive solo: per le femmine è sempre e comunque consigliabile, per evitare possibili gravidanze isteriche e anche perché dai due anni in poi sono molto alte le percentuali di neoplasie e carcinomi; nei maschi, dipende, un maschio intero può comunque vivere bene, ma bisogna osservarlo attentamente e se si vedono segni di irrequietezza, come provare a montare oggetti, arti del padrone in modo ossessivo, se inizia a marcare tutto, se lo si vede correre intorno le gambe in modo ossessivo, allora in questo caso è meglio pensare alla sterilizzazione, perché il coniglio comunque non è sereno, ha gli ormoni in circolazione, che non riesce a sfogare, compromettendo il suo equilibrio psico-fisico.
Molti pensano che sia contro natura la sterilizzazione, questo é un pensiero a livello moralistico e senza dati scientifici, in quanto ad ogni modo la natura del coniglio non è quella di vivere in casa, ma quella di vivere in presenza di altri conigli e riprodursi ogni qual volta lo ritiene necessario, vivendo a stretto contatto con l’uomo, per tutti i problemi che ne derivano, soprattutto gli innumerevoli cuccioli che ne nascerebbero assecondando i loro istinti, ciò non è possibile…quindi bisogna trovare dei compromessi per farli comunque vivere serenamente, e in certi casi uno di questi compromessi è appunto la sterilizzazione.
Nei maschi è fattibile dalla scesa dei testicoli, dai 3 mesi , nelle femmine invece dalla loro formazione completa intorno i 6 mesi.
Ad ogni modo bisogna contattare un veterinario assolutamente esperto in esotici, in quanto non tutti sono specializzati e i conigli sono molto sensibili all’anestesia, che se non fatta nel modo opportuno può essere letale.

                                                            Le cure
Il coniglio domestico ha bisogno di due vaccinazioni, che vanno ripetute ogni 6 mesi, la prima contro la mixomatosi e la seconda per l’enterite emorragica virale, che sono malattie incurabili ed estremamente contagiose (per capire la gravità…negli allevamenti alimentari, una volta trovato un coniglio infetto, vanno abbattuti tutti per ordine dell’ASL). Queste malattie non sono trasmettibili solamente con il contatto diretto, ma anche tramite veicolo, come le zanzare, per questo le vaccinazioni sono necessarie anche vivendo in casa.
Il coniglio può essere affetto da diverse patologie, ad ogni sintomi diverso dal normale (feci molli, apatia, assenza di defecazione e orinazione, mancanza d’appetito,…) il coniglio va portato immediatamente dal veterinario, esperto in esotici (bisognerebbe cercarne uno ancor prima di prendere il coniglio), il decorso delle malattie di un coniglio è molto veloce, e la velocità d’intervento e spesso fondamentale.
Praticamente nessuna patologia che affligge il coniglio può contagiare l’uomo se non la rogna, la tigna ed eventuali micosi.
Il coniglio è un animale che mangia il cecotropo, che ha l’aspetto di feci, è morbido e a volte a grappolo, questo viene ingerito dal coniglio ancora prima di essere espulso, quindi non bisogna spaventarsi se si vede il coniglio ingerire “le feci”. Bisogna stare attenti se si trova nella gabbia il cecotropo in abbondanza e di frequente, in quel caso bisogna parlarne con il veterinario, potrebbe trattarsi di eccesso di fibre come di altro.
I denti del coniglio sono a crescita continua, vanno controllati appena preso, per vedere se è affetto dalla malocclusione dentale, in quel caso il coniglio va seguito dal veterinario, che poi dirà cosa fare…se invece non ha patologie del genere, un’alimentazione corretta potrà regolare la crescita dei denti.
Le unghie del coniglio vanno tagliate quando troppo lunghe, se si hanno dubbi, è meglio rivolgersi al veterinario, comunque è molto semplice anche farlo da soli, basta tenere fermo il coniglio, meglio in due, magari avvolgendolo in un panno e tagliare con apposite forbicine o tronchesine in vendita nei negozi per animali (sono specifiche per roditori e volatili) la parte superiore, stando attenti a non toccare il nervo, che è visibile in controluce, tagliando quindi 2-3mm sopra. Se il coniglio è scuro e ha le unghie di conseguenza scure, allora è bene rivolgersi al veterinario, almeno la prima volta.
Il coniglio può essere spazzolato, comunque con una spazzola di gomma o quelle per neonati, per non ledere la pelle.
Il coniglio non ha assolutamente bisogno di bagnetto, che al contrario gli fa male, il coniglio è un animale che si pulisce da solo, al limite si possono usare i prodotti in vendita, come lo shampoo a secco per roditori…o in caso estremo in cui si sporcasse le zampette o i genitali con le feci, in quel caso si può prendere del cotone idrofilo, bagnarlo leggermente con acqua tiepida (no calda o fredda) e passarlo nelle zone interessate.
Appena preso è bene portarlo per una visita dal veterinario per un controllo generale, portando anche un campione di feci, per verificare l’assenza dei coccidi.